Business e Marketing

L’importanza di un profilo social per i VIP

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I social network hanno rivoluzionato le nostre vite, rendendo l’interazione, la comunicazione e la socializzazione più veloci e facili. Anche l’espressione di sé è diventata grazie ai social possibile, semplicemente aprendo profili personali e dedicandosi a ciò che si ama. Un profilo ben curato riesce infatti a catturare l’attenzione di migliaia di follower.

Per questo motivo, sono tante anche le aziende sia grandi che piccole che hanno fatto dei loro profili social, i canali di comunicazione prediletti con il loro pubblico di riferimento.

Oltre alle persone e alle aziende, anche i Vip hanno scelto i social: fra tutti, il preferito da questi resta Instagram, seguito da Twitter (oggi “X” ) ma soprattutto per scrittori, giornalisti, politici ed intellettuali.

Su Instagram è possibile seguire anche tra gli chef più noti in Italia, fra i più apprezzati dal grande pubblico, grazie ai loro programmi TV, come raccontanto ed evidenziato nell’infografica pubblicata sul blog di Betway Casino.

I Contest di cucina, come “Masterchef Italia” o “4 Ristoranti” di Alessandro Borghese, hanno permesso agli chef molto amati in Italia, di avere grande seguito, rendendoli dei VIP a tutti gli effetti e grazie a loro, oggi in tantissimi sognano “l’alta cucina”.

I social sono un ottimo mezzo per mantenere i contatti con il proprio pubblico, per questo si rivelano importanti anche per i VIP. Inoltre questi permettono la vendita e la sponsorizzazione diretta o indiretta di prodotti, collaborando con le aziende.

I social sono una sorta di “vetrina” che per un personaggio di spicco è importante, anche se non si andrà direttamente e realmente a “socializzare”, quindi interagire con tutti i follower, cioè le persone comuni. La vetrina per un personaggio pubblico potrà anche essere gestita da collaboratori, senza dover impegnare realmente nelle interazioni e nelle sponsorizzazioni, un po’ come capita per le aziende, ma questo gli consentirà di gestire le numerose richieste e mantenere i suoi contenuti aggiornati.

Influencer marketing: un business anche per i VIP

Quello che ha reso nota la regina di tutti gli influencer, Chiara Ferragni, è quello che viene chiamato in gergo “influencer marketing”. A farlo sono soprattutto gli influncer ovviamente, ossia figure che nascono con questo preciso intento: diventare famosi dando consigli di vita, di moda, di stile e benessere alle persone.

Un influencer, quando otterrà un seguito abbastanza grande, verrà contattato direttamente dall’azienda che vende prodotti per un determinato utilizzo e questa in cambio di visibilità cederà i suoi prodotti omaggio all’influnecer, a volte anche con somme di denaro che andranno pagate per la sponsorizzazione del servizio/prodotto offerti. Questo meccanismo ha dato il via all’influencer marketing settoriale, appunto una vendita di beni di consumo di un certo tipo (cosmetica, moda, elettronica, ecc..) tramite un personaggio di spicco del settore.

Ultimamente non sono solo gli influencer ad essere ingaggiati per sponsorizzare prodotti sui social, ma anche i VIP. Se prima infatti li vedevamo solo in televisione alle prese con le pubblicità dei più grandi brand, oggi li vediamo anche sul Web a sponsorizzare i prodotti.

Un Vip è già di per sé un influencer, in un certo senso, poiché la sua immagine pubblica ha un valore diverso rispetto quella delle persone comuni. In quest’ottica le aziende hanno fiutato grandi possibilità per arrivare ad un pubblico maggiore. Oggi abbiamo un’ibridazione fra l’influencer e i personaggi pubblici, per questo si parla di “Webstar”, comunque in grado di influire sulla’opinione pubblica per quanto riguarda un determinato argomento o un prodotto venduta da un’azienda.

La “spunta blu”

Un altro beneficio che i social apportano ai profili pubblici è quello di abbastanza recente introduzione (2018), stiamo parlando della “spunta blu”, che indica un account ufficiale e verificato.

Con la diffusione dei crimini informatici e primo fra tutti il furto di identità, la spunta blu permette di dire al tuo pubblico “sono davvero io”. Il badge infatti viene rilasciato da Instagram, soltanto dopo un’attenta e scrupolosa analisi del tuo profilo. Dal 2020 questa è diventata eticamente consigliata dalle stesse piattaforme, mentre dal 2023 è a pagamento anche per tutti coloro che hanno una discreta community e vorrebbero accrescerla basandola sul concetto di veridicità e attendibilità del personaggio e delle informazioni rilasciate.

Difendere l’identità, svincolandosi dalle tantissime imitazioni che vengono fatte lucrando sull’immagine pubblica, di un brand noto o di un personaggio pubblico, permette di difendere sia se stessi che il pubblico ignaro.

Un profilo fake potrebbe generare danni d’immagine ed economici anche enormi se il problema non gestito tempestivamente.

Ma come si ottiene questo tipo di verifica? Ci sono 5 step o condizioni, essenziali da rispettare:

  • Rispettare le condizioni d’uso, nonché i termini e le condizioni del servizio del social network in questione. (Ricordiamo che questa possibilità è fornita sia da Instagram che da Facebook)
  • Essere un personaggio pubblico o di interesse pubblico (aziende, brand noti)
  • Avere una “bio”, cioè una descrizione di se nel proprio profilo (biografia).
  • Mostrare un’immagine profilo
  • Aver pubblicato almeno un post

Non è necessario quindi avere un numero di follower determinato, ma soltanto attenersi a queste semplici regole.

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