Finanza e Investimenti

Come si compila un assegno: linee guida

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Come si compila un assegno bancario? Perchè in effetti tutti sappiamo cos’è ma in pochi ne hanno poi realmente compilato uno e si possono trovare in difficoltà nel farlo. Innanzitutto, chiariamo che si tratta di uno strumento di pagamento in mano dei titolari di conto corrente che consente di parare anche quando si ha una mancanza di contanti in maniera immediata. 

Un metodo di pagamento che non passa mai di moda, soprattutto se si pensa a tutti coloro che hanno un’attività commerciale. Solo nel caso in cui si abbia un conto corrente bancario o postale, si potrà disporre di un libretto per gli assegni e solo a seguito di un veramente sul conto.

Per evitare poi il protesto è indispensabile coprire tutti gli assegni che vengono firmati, facendo trovare il denaro sul conto. Questa è una breve guida su come si compila un assegno. 

Compilare un assegno: cosa sapere

Tutto sommato nel come si compila un assegno non c’è nulla di troppo difficile, è sufficiente seguire le indicazioni fornite dal documento stesso. Nel momento della compilazione ci sono alcuni campi che sono obbligatori. 

Di fianco alla data occorre innanzitutto scrivere il luogo in cui ci si trova e l’assegno viene emesso. Si parla di assegno in piazza se la compilazione avviene nello stesso territorio della banca dove è stato ritirato il libretto degli assegni, altrimenti si parla di assegno fuori piazza. 

Quindi i primi elementi che on possono mancare sono la data di emissione e il luogo. Poi, ovviamente l’importo in cifre, da scrivere poi anche in lettere comprensivo anche delle cifre decimali, anche se pari a zero. Si indicherà poi il beneficiario e quindi il soggetto che ha il diritto di versi pagare il credito maturato e poi la sottoscrizione di chi lo emette; una firma se si tratta di un soggetto fisico, con timbro se si tratta di una società. 

Infine, la causale che non è obbligatoria, ma che offre al correntista la possibilità di ricordare la motivazione della spesa affrontata.

Quanto tempo vale un assegno e che vuol dire “trasferibile”

L’emissione di un assegno è vincolata a dei limiti di tipo temporale. Sul documento è presente una data, trascorsa la quale l’assegno deve essere versato nell’arco massimo di 8 giorni nel caso in cui si chieda il cambio nel comune in cui è stato emesso. Se invece il beneficiario risiede in un comune diverso da quello dell’emittente, allora il tempo massimo per la riscossione è di massimo 15 giorni. 

L’assegno di può definire “trasferibile” nel caso in cui possa essere ceduto a terzi che lo potrà riscuotere solo apponendo la sua forma sul retro dell’assegno dove è presente la scritta “girata”. 

L’assegno che invece non è trasferibile se deve essere riscosso in maniera esclusiva dal beneficiario indicato sul documento stesso. 

Segno circolare

Una tipologia di assegno leggermente differente è l’assegno circolare un’alternativa molto sicura, soprattutto se si ha paura di commettere qualche errore durante la compilazione dell’assegno. In effetti l’assegno circolare viene compilato in maniera diretta dalla banca, che al momento dell’emissione si assicura anche che vi sia abbastanza denaro sul conto per poi coprire il debito. 

Per poter avere un adeguo circolare, è sufficiente recarsi alla propria banca, che provvede ad inviare una copia al beneficiario che potrà verificare l’avvenuto pagamento.

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